Storie e testimonianze

La storia di Giorgio, 65 anni: ex clown di strada che a piccoli passi, rinasce ogni giorno in Opera Cardinal Ferrari.

Set 8, 2023 | Storie e testimonianze

Giorgio ha da poco compiuto 65 anni e da 2 è un Carissimo accolto in Opera Cardinal Ferrari. Cresciuto in un contesto povero e difficile, entra, a soli 18 anni, in una comunità religiosa, che frequenta per circa 30 anni. Si occupa di distribuire pubblicazioni a nuovi possibili promotori, fino a quando conosce la ragazza che diventerà sua moglie. Dopo qualche anno, e con la nascita di un figlio, con la famiglia decide di allontanarsi dalla comunità e di radicarsi nelle Filippine (paese di origine della moglie). Qui costruisce una nuova vita partendo da zero e grazie al suo carattere aperto ed estroverso, diventa un artista di strada professionista.

La sua specialità sono i suoi giochi di clowneria che esibisce anche durante le feste per bambini. Il lavoro gli piace molto ed inizia a guadagnare abbastanza per mantenere l’intera famiglia, fino a quando la competizione aumenta, e lo costringe a cambiare paese. Arriva in Italia, a Milano e qui fa l’artista di strada, continuando a provvedere alla sua famiglia. Però i viaggi di lavoro diventano sempre più lunghi e Giorgio si ritrova sempre più lontano, affrontando periodi di separazione anche di 10 mesi consecutivi. La relazione con sua moglie e suo figlio vanno in crisi e non torna più a Bacolod (Filippine). Continua a svolgere il suo lavoro a Milano, ma solo e affranto va in depressione.

“Ma poi il pagliaccio mi ha abbandonato, non riuscivo più a farlo.
Mi sono lasciato andare
e un pagliaccio triste
vende pochi palloncini”

Nel 2018 lascia perdere tutto, si arrende e finisce a vivere per strada, presso la stazione di Milano centrale. Dopo tanti mesi duri inizia a conoscere e rapportarsi con diverse realtà della città che danno sostegno ai senza dimora: dal Centro Sammartini ad Emergency, SAM al Municipio 6: con loro ottiene una nuova carta di identità, la tessera sanitaria; il reddito emergenza e il sostegno al reddito. Frequenta il dormitorio di notte e di giorno Opera Cardinal Ferrari dove pranza tutti i giorni, usufruisce dei servizi di segretariato sociale, di accoglienza come gli indumenti e il barbiere.

Giorgio: Carissimo di Opera Cardinal Ferrari
Foto archivio OCF: il Carissimo Giorgio all’ingresso di Opera Cardinal Ferrari.
La mensa di Opera Cardinal Ferrari
Foto archivio OCF: la mensa di Opera Cardinal Ferrari.

Giorgio è grato per gli aiuti che riceve, e risparmia tutto perché teme sempre per il futuro, come se non meritasse questi aiuti: Giorgio è profondamente sensibile e vulnerabile. Ricorda con grande emozione quando ammalato di tumore, la chemioterapia (e radioterapia) iniziata a gennaio, gli provocava tanto freddo e l’unico durante il giorno posto dove potersi riscaldare era Opera Cardinal Ferrari, poiché come si sa il dormitorio funziona solo di notte. In Opera, arrivava stremato, poi con l’equipe socio educativa affrontava la giornata dalla colazione al pranzo e riposino in sala poltrone, fino a quando ne è uscito.

“Non appena uscivo dall’ospedale, mi si congelavano le guance e le mani non le sentivo più: pensavo di morire paralizzato: un passante mi ha visto e mi ha detto perché non vai alla casa del Cardinal Ferrari, lì in Opera Cardinal Ferrari starai al caldo. E così è stato.”

Oggi Giorgio ha superato il tumore ma soffre di tremore essenziale, caratterizzato da un tremore ritmico sulle mani che non gli permette di fare nulla perché lo accompagna in ogni gesto, dal mangiare, al digitare sul telefono. Grazie agli assistenti sociali di Opera Cardinal Ferrari che lo seguono, ed in particolare con Giulia, Giorgio ha avviato e ottenuto l’assegno di invalidità.

Anche se la situazione di Giorgio è di molto migliorata, continua a risparmiare e ad essere prudente: si sente ancora in una condizione precaria ma è soprattutto solo e la solitudine, fa tanta paura a Giorgio! Ora che ha una casa e una piccola fonte di reddito decide comunque di continuare a frequentare ogni mattina Opera Cardinal Ferrari, dove ha stretto amicizie e ha trovato tanta compagnia.
OCF: volontarie pranzo ferragosto
Foto archivio OCF:  la mensa di Opera Cardinal Ferrari.
OCF: volontarie pranzo ferragosto
Foto archivio OCF: Volontarie all’Opera.

“Mi conosco e so che la solitudine mi fa più paura della povertà, venire in Opera Cardinal Ferrari è la mi salvezza, qui pranzo, vado in giardino e guardo giocare a bocce, scambio due chiacchiere con gli altri, mi faccio aiutare da Giulia su tutte le pratiche, quando mi servono i vestiti mi affaccio al guardaroba. Ad agosto, in una città difficile come Milano mi sarei sentito perso, invece qui era sempre tutto aperto ed era il mio rifugio e i demoni della solitudine e della povertà non mi assalivano. E già non vedo l’ora che arrivi Natale per stare con i Carissimi, la mia famiglia!”

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