Approfondimenti

Il Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari, il suo spirito mai dimenticato nella città di Milano

13 Novembre 2025 | Approfondimenti

Il Cardinale Andrea Carlo Ferrari nacque il 13 agosto del 1850 a Lalatta in provincia di Parma. Divenne Arcivescovo di Milano dal 1894 al 1921 e fu, in seguito, proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo iI il 10 maggio 1987. Umile e senza ricchezze di famiglia, entrò nel seminario di Parma, fu ordinato sacerdote nel 1873: insegnò per alcuni anni nello stesso seminario e ne divenne rettore. Nel 1890 Papa Leone XIII lo nominò vescovo di Guastalla e l’anno successivo vescovo di Como. Nel 1894 giunse la nomina di Cardinale e successivamente quella di vescovo di Milano con il trasferimento nella sede arcivescovile di Milano. Il Cardinale Andrea Carlo Ferrari muore il 2 febbraio del 1921 dopo una lunga malattia e nello stesso anno si realizzarono due importanti eventi: in data 4 agosto Opera Cardinal Ferrari viene formalmente riconosciuto Ente Morale con R.D. 1160 e in data in 7 dicembre viene inaugurata l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Cardinale Andrea Carlo Ferrari
Foto Archivio OCF: il Cardinale Andrea Carlo Ferrari.

È una delle grandi figure che Dio ha donato alla Chiesa la cui voce continuerà a risuonare nei cuori di molte persone per la sua modernità e per essere stato un ottimo pastore e un teologo raffinato: la sua capacità di dialogo e la sua testimonianza di fede hanno fatto della sua voce l’espressione di una Chiesa capace di parlare al nostro tempo e di suscitare fiducia nel messaggio evangelico.

Beato Andrea Carlo Ferrari,
Vescovo e padre, forte come pastore
fino a consumarti
per il tuo popolo amato,
tu che di San Carlo Borromeo
hai assunto il nome
e ne hai ripresentate le gesta,
sii esempio ai Sacerdoti della tua Chiesa,
sii luce ai giovani sulla via del Vangelo,
sii per tutti sostegno nella fede,
infondi in ciascuno il coraggio della carità,
conserva in ogni cuore l’incrollabile
speranza che solo nel Cristo Crocifisso e
risorto vi è il segreto della gioia.
Ridonaci la tua tenera fiducia in Maria,
la madre del Redentore e Madre nostra,
e per le nostre comunità supplica
dallo Spirito il dono della fortezza,
la dolce esperienza dell’amore di Cristo
perché rivelino a tutti il volto di Dio
che è Padre.
Amen.

Preghiera dal libretto “Il Beato Cardibale Ferrari nelle sue valli”, pagina 48.

Il ritratto del Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari, Pastore di tempi moderni

dal portale della Chiesa di Milano

Attività caritative, come l’Opera che fonda e che ancora oggi porta il suo nome. Tre volte la Visita pastorale portata sul territorio (fino allo scoppiare della prima guerra mondiale e finché riuscì, prima del aggravarsi della malattia che lo portò alla morte). E poi i rapporti con movimenti, associazioni, gruppi, l’attenzione al laicato e anche uno specifico peso politico nel panorama cattolico milanese. Tutto questo fu il cardinale Andrea Carlo Ferrari, che per le sue tante iniziative qualcuno definì «moto perpetuo», e il cui episcopato (1894-1921) – si è detto, molto autorevolmente – il primo con cui la Chiesa ambrosiana entra a pieno titolo nella modernità.

Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari

Ferrari, «uomo di Dio, uomo di tutti», Arcivescovo anche in tempo di guerra e di pandemia, con l’influenza spagnola che colpì duro le terre ambrosiane. Ad approfondire il coté sociale ferrariano è Agostino Giovagnoli, docente di Storia contemporanea presso l’Università cattolica del Sacro Cuore.

Dunque, un vescovo moderno e non modernista, come venne additato anche in ambienti vaticani?

Il modernismo è un’accusa che gli venne rivolta più tardi, durante il pontificato di Pio X, e che ha a che fare con le sue aperture, questa volta, sul piano culturale, alle quali diede forte stimolo. Fu anche molto sensibile al ruolo del laicato – e questo spiaceva molto agli antimodernisti – e a un impegno nuovo dei cattolici sul piano politico, nel superamento del non expedit, con simpatie verso la prima democrazia cristiana. Tutto questo rientrò nelle accuse di modernismo, seppure forse la causa principale di tali attacchi fu l’incomprensione che si stabilì tra Pio X e Ferrari e che culminò nei cinque anni famosi in cui l’Arcivescovo di Milano non venne mai ricevuto dal Papa a Roma. Nel 1914 morì Pio X, venne eletto Benedetto XV e per il Cardinale si aprì una stagione più felice.

Beato Cardinal Andrea Carlo Ferrari

Che anni sono?

Sono quelli in cui Milano, in effetti, si apre alla modernità: anni cruciali in cui l’industrializzazione si fa sentire, con la novità del conflitto economico e sociale che culmina con una protesta che non ha precedenti e la dura repressione dei moti del 1898 da parte del generale Bava Beccaris. Uno storico famoso, Fausto Fonzi, li ha definiti «gli anni dello Stato di Milano», perché la città in quel momento è il laboratorio d’Italia. Il cardinal Ferrari, con la sua sensibilità pastorale, sente la sfida che comporta il cambiamento, ed è molto attivo, con la sua predicazione e presenza concreta tra gli strati popolari della città e della Diocesi. Sono sue iniziative come quelle dei Cappellani del lavoro: un chiaro segno della sua attenzione al mondo popolare, che proprio allora vive un nuovo protagonismo. Verrà molto criticato per questo – considerato, dal cattolicesimo più conservatore troppo debole nel condannare le proteste -, ma la verità è che non gli si perdonano le complessive aperture in chiave sociale. D’altra parte, si tratta di un vescovo che gode della fiducia piena di Leone XIII e che ha fatto una carriera molto rapida, diventando Arcivescovo di Milano nel giro di pochi anni, proprio perché il Papa della Rerum Novarum e della Dottrina sociale della Chiesa, vede in Ferrari un Pastore sensibile a questi temi.

Proprio Benedetto XV definì la prima guerra mondiale, nel 1917, «inutile strage». Come si pose Ferrari di fronte alla tragedia bellica?

L’Arcivescovo si mosse in sintonia con la sensibilità del Pontefice, che era appunto a favore della pace. Interessante notare che, in questo contesto, si aprì un conflitto con padre Gemelli, in quegli anni fortemente impegnato nel coinvolgimento e nel sostegno dei cattolici in guerra e per la consacrazione dell’Esercito italiano al Sacro Cuore. Su questo vi furono divergenze forti: basti pensare che padre Gemelli fondò un giornale sostanzialmente filo bellicista, Patria, che Ferrari non appoggiò mai.

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Opera Cardinal Ferrari

Opera Cardinal Ferrari è stata costituita il 24 gennaio 1921 e riconosciuta Ente Morale [forma giuridica attuale] il 4 agosto dello stesso anno con R.D. n.1160. Iscritta all’Anagrafe Unica delle Onlus in data 29 gennaio 1998 e al Registro Unico delle Imprese con il numero REA MI – 166 0555.

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